Voglio subito mettere le cose in chiaro: non sono mai stato un metallaro, non ho mai portato i capelli lunghi, non ho mai adorato Satana se non in qualche sua forma goliardico-intellettualistica. E questo, arrivati al punto in cui siamo ora, è un handicap.
Eppure ero stato avvertito. Già nel 1998, il retrocopertina di “Restrospektiw III” dei Flying Luttenbachers sentenziava: “Free jazz=death metal=no wave”, per poi avvertire: “Get with the program, loser”. I Flying Luttenbachers erano il mio gruppo preferito. E l’esibita passione per il metallo di Weasel Walter, sapete com’è, l’ho sempre presa come una curiosità del personaggio, una bizzarria tipicamente “now”. Figuratevi se davvero mi mettevo a sentire l’heavy metal. Eppure avrei dovuto dargli retta. Solo che anche volendo, non avrei saputo da dove partire. Al liceo dove andavo, per dire, di metallari ce n’erano tre. Erano simpatici. Uno di loro adesso è skinhead, l’altro fa musica elettronica, il terzo non lo so. Ma d’accordo.
Bene, dicevo: è chiaro a tutti che, da un paio di anni a questa parte, il metal è la nuova “cosa”, e quindi mi è toccato correre ai ripari. L’unico del genere di cui potevo vantare una certa conoscenza, era Burzum. Mi interessò soprattutto per motivi extramusicali, com’è ovvio, ma devo dire che “Filosofem” era proprio un gran disco. Era quello il metal che volevo, una cosa lenta, registrata a cazzo, e rigorosamente senza assoli. Ma non sapevo proprio da dove cominciare a cercare (i tre del liceo di cui sopra non li frequentavo più da anni). La roba death, black, doom, che mi è capitato di ascoltare, aveva i suoi momenti, ma mancava di quella lateralità, di quel tocco weird che fu la cifra del Conte. Poi mi imbatto negli Abruptum.
Gli Abruptum sono svedesi. Ecco spiegata, da discogs, la genesi del gruppo: “It, il principale membro della band, nel 1987 ricevette in sogno l’idea di creare musica cattiva, così nel 1990 nacquero gli Abruptum.” Tre anni dal sogno alla formazione del gruppo, niente male. It, tra l’altro, ha una particolarità: è un nano. Un nano blak metal. È già leggenda insomma.
La storia comunque prosegue con It che incontra Ext e All, ma All comincia a bere e quindi viene cacciato, per essere sostituito da Evil (notare i nomi). A quel punto, il trio comincia a registrare una serie di album che non ho ascoltato, per arrivare nel 1993 al capolavoro “Obscuritatem Advoco Amplectere Me”. Ed è veramente un disco strano, solo due brani di venticinque minuti l’uno, in cui i tre improvvisano grugniti, assoli sfasati, percussionismi rantolanti, rumore puro e semplice, sghignazzi e vocalizzi horror… Insomma, un mostro. Molto spesso le atmosfere si dilatano fino a lambire una specie di ambient-free noise (non scherzo), i delay echeggiano a tutto spiano, e certo non può mancare il “Satan! Satan! Satan!” attorno al ventesimo minuto
Ma è niente a confronto di “Vi Sonus Veris Nigrae Malitiaes”, album del 1996 contenente un’unica traccia di più di un’ora, che sostanzialmente riprende da quanto detto a proposito di “Obscuritatem Advoco Amplectere Me” per precipitare in una voragine nerissima di deliri pagani. La cosa interessante del disco è soprattutto come è stato registrato. Praticamente, i soli It e Ext (se capisco bene) si ritrovano in una notte di luna piena e cominciano a suonare, portando contemporaneamente a termine un rituale che prevede torture, roghi, e afflizioni sadomaso. Come in tanta foga siano riusciti a completare l’album, è un mistero. Devo dire che si sente che c’è qualcosa di malato sotto, e gli stessi Abruptum precisano: “Non ci assumiamo nessuna responsabilità per le azioni causate da quest’album. Ricordate che Abruptum è l’essenza del male nero, e l’ascolto è a vostro rischio e pericolo”.
Ho anche un altro album del gruppo, “Casus Luciferi”, che è in assoluto il mio preferito e che affonda direttamente nel noise puro. Ma certo “Obscuritatem Advoco Amplectere Me” e “Vi Sonus Veris Nigrae Malitiaes” sono due dischi (involontariamente?) originalissimi, e grottescamente intriganti. Come detto, le mie frequentazioni metal sono poca cosa. Ma se avete un gruppo capace di competere con gli Abruptum, segnalatemelo subito (Stalaggh a parte, di loro si parlerà in seguito).
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