Peter Friel è il tipo di Chicago che sta dietro l’etichetta JK Tapes, e che sia un appassionato dell’universo Not Not Fun non ci sono dubbi. La sua prima uscita è questa doppia raccolta in cassetta che quasi per forza, visto il packaging e i nomi coinvolti, richiama all’occhio e alle orecchie la label di Los Angeles – e il sottoscritto non può che gioirne, figuriamoci.
Nello specifico, “JK Tapes
Il materiale è molto vario. La prima delle due cassette spazia dall’out rock con venature “no” (gente come Shearing Pinx e Silver Daggers, ma anche gli indimenticati Rose For Bohdan e i miei personali pupilli Child Pornography), a certo rock artistoide rovinato (Gowns, Panther), con in mezzo parentesi folk freak ma non troppo (Horse Head, End Springs, senza contare i Wolf Tracks), elettronica spastica (Scissor Shock, Nicholas Gitomer), stoner/metal o presunto tale (Goliath Bird Eater, New Grenada), e soprattutto una cosa a firma The Stomach Aches che pare un mongo-country elettroide.
Il secondo nastro è più schizofrenico. Sul primo lato a prendere il sopravvento è la componente si direbbe pop (c’è persino una cover di Snowball in Hell dei They Might Be Giants a firma Jacob Smigel), a metà tra canzonette folkie, pop-wave-punk indieggiante, country campagnolo e cantautorato intimista. I vari Sink Charter, Tent City ecc ecc rilassano, e a parte qualche zampata che non so se attribuire allo stesso Friel (che ha missato i brani tra loro partorendo ogni tanto qualche cacofonia involontaria), si tratta della mezz’ora che personalmente mi ha esaltato di meno. Sul retro invece è tutta una fila di dark droning elettronico, noise più o meno spinto, incazzature harsh, e firme-garanzia quali Kevin Shields e Haunted Castle.
Insomma, “JK Tapes
monostre-ss