Il primo cd è di Vankmen: speedcore a manetta, gabber a velocità quadrupla, e come parentesi un po’ di frequenze ultradistorte; il pezzo più lungo dura due minuti e quarantacinque secondi ed è una specie di suite coattissima con in mezzo grugniti, rullate breakcore e sfuriate industrial.
Atmosfere appena un po’ più composte (si fa per dire) per Mincement Or Tenspeed, che almeno tiene i bmp sotto soglie decenti e armeggia più che altro con una forma di rozzissima elettronica homemade mai troppo urticante (voglio dire: per chi almeno questi suoni li frequenta). A suo modo, persino musicale: ascoltatevi Queen Bee.
I Tik//Tik fanno una specie di industrial music demenziale, ogni tanto c’è persino qualche traccia di canzone (Jazz Piggy), e chiudono con una No Rest in due parti che è puro caos trashissimo.
Gli Unicorn Hard-On sono praticamente il motivo per cui ho comprato questa raccolta, e come al solito non deludono: due lunghe tracce di nove minuti l’una, assurdiste e colorate, tutte saltelli e suonetti scemi, un po’ videogame un po’ psichedelia per infanti. In mezzo alle brutture contenute negli altri cd fanno un’impressione strana, direi di tenerezza – e meno male che ci sono, dico io.
Realicide è un altro cafone che fa shit-electro tutta drill e crash e bum e bam. Da segnalare una traccia numero sei piuttosto stralunata, lenta e con un che di blueseggiante (più o meno), che lo fa assomigliare a una versione amatoriale di Foetus.
Poi: da uno che si fa chiamare Toilet e che riempie il suo
Nero’s Day at Disneyland è un altro schizzato che ha pubblicato anche su Cock Rock Disco, il che più o meno lo avvicina, se non altro per attitudine, allo stesso The Toilet, anche se qui il suono è molto più incastrato e barattoloso rispetto a quello dello svedese succitato. Non male, ma un paio di anni fa mi avrebbe divertito di più.
Gli Eustachian sono un altro progetto un po’ speedcore un po’ cazzeggio-music, che è un po’ la controparte elettronica della merda-music inventata dal famigerato Federico Savini sulle pagine di un noto forum musicale italiano, e che adesso vanta persino una room clandestina dalle parti di Soulseek. In sé le nove tracce del loro
Così, quando arriva la volta dei Beach Balls , e alla prima traccia vengo aggredito da una scarica di power electroncis a 600 bmp, non reggo più. Fortunatamente quello che segue varia tra parodie hip hop (una cosa intitolata, curiosamente, Skip This Track: Seriously) e allunghi drone-subliminali (Case Sensitivity), prima di chiudere con la solita sfuriata harsh a titolo Funky Punch, che dalla sua vanta anche una coda simil-electro.
Che dire, è interessante notare il flirt, non ancora sbocciato appieno, tra i sottoboschi di area (sommariamente) out-noise e le frange più deliranti di certa musica digitale. Il periodo d’oro dei vari Jason Forrest, lo stesso Von Schirach, e perché no Passenger of Shit è passato da un po’, ma lo sposalizio era nell’aria. Senza contare che