Che Dominick Fernow, ai più noto come Prurient, sia un fan di black metal e derivati, è cosa nota. Che fosse anche un chitarrista, oltre che un assassino del microfono a contatto, lo sapevamo pure. Che i Vegas Martyrs siano la sua risposta all’ultranoise per chitarre di gente come Air Conditioning, è ugualmente chiaro a chi ha presente le comparsate su Bene: adesso che piove, fa freddo, e ho comprato la prima confezione di noci&mandorle dell’anno, posso dirvi: “The Female Mind” è una delle cose più devastanti, deprimenti e oppressive del 2007. I Vegas Martyrs sono un trio, con Fernow accanto a Joe Potts (percussioni) e Richard Dunn (elettronicheria e “ringhio”), e a far male, fanno male. Suoni sempre saturi, strumenti ridotti in poltiglia, atmosfere da armageddon, ansia e bad vibrations a valanghe: per chi scrive, significa poco meno che “esaltante”, e personalmente la chiuderei qui. Però maledizione, sentite quel capolavoro di disperata distorsione che è Acamprosate: c’è persino un accenno di melodia torcibudella seppellito sotto detriti e detriti di scorie che sembrano un disco dei Mars lasciato a squagliarsi sotto il sole e mandato a 33 giri invece che a 45. Oppure Teenage Jesus che coverizza Burzum, o anche viceversa. O gli Ildjarn che si mettono a fare doom. O Whitehouse che intona una nenia folk.
“The Female Mind” sarebbe in realtà un nastro del 2005, che
tisbor said...
tso said...
VM said...
tso said...
Anonimo said...
mr.crown said...
Anonimo said...